Anche i giovani del nuovo millennio amano leggere del Paradiso di Dante Alighieri. Mentre celebriamo i settecento anni dalla scomparsa del Sommo Poeta è importante che tanti giovani sono ancora curiosi. La mostra esclusiva Montecassino e Dante è uno spunto per fare ricerche sul suo ultimo lavoro. Infatti, il Paradiso è l’opera che racconta il viaggio di Dante verso le stelle. Proprio qui c’è l’incontro con San Benedetto. Il fine della Commedia è quello di scuotere le coscienze degli uomini dalla condizione di infelicità. Dante accompagna tutti noi verso lo stato della beatitudine.
Il Paradiso come obiettivo per la ricerca di una vita serena e felice
Sostanzialmente l’opera dantesca è un viaggio verso la felicità e la salvezza. Dunque, il Paradiso è l’obiettivo a cui tutti gli uomini devono aspirare. Ma oggi è qualcosa che anche incuriosisce anche i più giovani. L’intera opera è un lavoro scritto in in tre cantiche di 33 canti ciascuna. Inizia tutto con l’Inferno. Opera scritta in 34 canti, una in più, perché ha il prologo. Ma la cosa più importante è che la Commedia spalanca i nostri occhi. Ancora oggi, come settecento anni fa, leggiamo un’opera attuale. Dunque, il viaggio che Dante intraprende, rappresenta il cammino della vita di ogni uomo.
Proprio per questo motivo, anche i giovani del 2021 camminano accanto a Dante. In ogni verso la Commedia è capace di illuminare la vita quotidiana e la realtà in cui viviamo. Infatti, proprio a partire dal Novecento, anche la Chiesa, con una lettera di Benedetto XV del 28 ottobre 1914, parla al popolo. Il Santo Padre afferma che Dante, con i suoi versi, espose le più alte verità di fede. Mentre nel 1921, in occasione del sesto centenario della morte, sempre Benedetto XV, dedica a Dante una lettera enciclica In praeclara summorum. Dante è oggi un poeta ancora contemporaneo. Anche se siamo distanti nel tempo, il Poeta fiorentino è una valida guida per l’uomo contemporaneo. Allo stesso modo, l’incontro con San Benedetto avvicina Dante alla città di Cassino. Proprio in Paradiso, Dante celebra la bellezza del creato, della natura, di Dio.
L’incontro con San Benedetto e il messaggio ai giovani di vivere una vita piena
Dante parla di san Benedetto da Norcia come di colui che converte alla fede cristiana i pagani che frequentano il tempio di Montecassino. Inoltre, Dante parla al beato e afferma che il suo affetto e l’ardore di carità che vede nel suo splendore e in quello delle altre anime accrescono la sua fiducia. Questo è l’inserimento che Dante lascia. Dobbiamo aprire i nostri cuori, bisogna arricchire le nostre vite. Infatti, il senso di angoscia e di morte arriva quando siamo vuoti. Quindi, lo stesso Dante chiede a San Benedetto se è possibile per lui vedere l’immagine reale di Dio.
Ma la risposta del santo è quella di mantenere il desiderio. Si tratta di un desiderio nobile. Un desiderio che troverà solo nell’Empireo, dove sono adempiuti i desideri di tutti i beati. Uno spunto bellissimo, per coloro che oggi hanno voglia di salire fino all’abbazia e fare visita alla mostra. Come nella Commedia, Dante si ritrova nel Cielo delle Stelle Fisse, al cospetto della costellazione dei Gemelli, anche noi possiamo sentire la vicinanza del cielo. Insomma, visitare la mostra su Dante a Montecassino è un percorrere il cammino del Poeta. Si tratta di capire meglio come è importante avere uno scopo nella vita. Nasciamo per seguire una causa nobile. Anche se la strada è difficile bisogna avere sempre il coraggio di percorrere il nostro sentiero.
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