Il detto mazz e panelle fann e figl bell è anche un sistema valido? Certamente bisogna contestualizzare. A Volte uno schiaffo può servire. Si tratta di un’affermazione pedagogica per educare i propri figli. Ma se educare vuol dire aiutare un bambino a crescere, vale dare una sculacciata ogni tanto? No, perché questo metodo in realtà tende a modellare il bambino dall’esterno. Ma mancano le condizioni perché il bambino possa esprimere sé stesso. Insomma, la sculacciata è un sistema per rendere il bambino totalmente obbediente ai genitori. In fin dei conti, uno schiaffo ha un effetto solo momentaneo.
Mazz e panelle contro capricci e brutte figure
Sicuramente i capricci sono un pessimo spettacolo. Oltre a calci e urla, il repertorio dei bambini include anche gesti pericolosi come lanci di oggetti o azioni rischiose per lui come trattenere il respiro. Inoltre c’è il senso di vergogna da parte dei genitori quando capita in pubblico. Semplicemente il genitore sente di essere giudicato come incapace di educare suo figlio. Invece è normale che i bambini fanno i capricci. Ma, per i genitori, la cosa più importante è riuscire a mantenere la calma in quel momento. Infatti, quando un bambino è travolto da un capriccio, non sente ragioni. Più un genitore grida o minaccia e più il bambino esaspera il suo capriccio. Meglio mantenere la calma, magari restare seduti accanto a lui e aspettare che la sua furia passi in modo spontaneo.
Restare calmi è un esercizio di self control (auto-controllo del genitore), ma è anche un modo per trasmettere calma al bambino. Infatti, nel momento di capriccio, anche il bambino perde il controllo di sé. Riprendere il controllo di sé è un esercizio difficile per un adulto, molto di più per un bambino. Anche se le prime volte i capricci hanno una durata molto lunga, è bene armarsi di tanta pazienza e cercare di capire di cosa ha bisogno vostro figlio in quel momento. A Volte serve un abbraccio, altre volte basta restare al suo fianco e aspettare che si calmi da solo.
Esercizio di Time Out per calmare i bambini
Ogni tanto, invece della sculacciata (che non ha nessun effetto positivo) potete ricorrere al time out. Vero che questa parola inglese può suggerire l’idea di prendere un momento di pausa per sé. Ma, in realtà, in ambito pedagogico vuol dire mettere in pausa la relazione tra genitore e il momento di capriccio del figlio. Per esempio un modo è quello di portare il bambino in un’altra stanza. Un luogo tranquillo e al sicuro dove lasciare che il piccolo abbia il suo momento di sfogo in privato. Si tratta di una tecnica che ha lo scopo di aiutare il bambino a gestire il momento di capriccio. Così, un time out può essere molto utile, ma anche necessario, quando il capriccio del bambino è particolarmente intenso. Serve per superare il detto mazz e panelle, che non porta a nessun beneficio a lungo termine.
Ovviamente un genitore deve provare a calmare il figlio fino a quando, non trovando altra soluzione, può tentare il time out. In ogni caso ricordiamoci sempre che questa tecnica deve durare poco tempo. Solitamente parliamo di circa un minuto per anno di età. Sicuramente, il time out, può essere una buona lezione per il bambino per imparare l’autocontrollo. Sicuramente, la cosa importante di questa tecnica è accompagnare il piccolo spiegando che non è in punizione, ma è un modo di aiutarlo a tranquillizzarsi.
Sono completamente d’accordo…