Dal 5 al 7 maggio Cassino ospita l’International Street Food. Si tratta della più grande manifestazione nel settore del food, occasione di promozione della cucina Italiana. L’organizzazione è di Alfredo Orofino in collaborazione con l’Assessorato al Commercio guidato da Maria Rita Petrillo. Certamente, la manifestazione è occasione per far arrivare un grande afflusso di persone in piazza Labriola, nel cuore della città martire. Dunque, un evento eccezionale, con tante prelibatezze. Contiamo su circa 30 truck food e ben 150 espositori da tutta Italia.
L’International Street Food farà bene anche al commercio locale
Maria Rita Petrillo, assessore al commercio, parla di una grande sorpresa vedere realizzarsi nella nostra città un evento di tale portata. Generalmente, l’International Street Food è una tradizione nelle grandi città. Quest’anno l’evento arriva, per la prima volta, anche a Cassino. Pertanto la sua realizzazione è anche qualcosa che inorgoglisce l’assessore Petrillo. Inoltre, in questi tre giorni, a beneficiarne, è tutto l’indotto commerciale, turistico e culturale di Cassino. D’altra parte, la decisione di far svolgere questa manifestazione in città è anche una spinta per rafforzare quello che è l’impegno a valorizzare tutti questi settori. Allo stesso tempo registriamo numeri positivi. Per esempio, abbiamo circa 150 espositori che vogliono pernottare a Cassino, e poi ci sono tutti i visitatori che arriveranno numerosi. Questo è il segnale di una ricaduta economica positiva per le strutture alberghiere della zona.
Ma benefici sono in arrivo anche per i bar, le pasticcerie e tutte le attività commerciali. Soprattutto, l’International Street Food è una manifestazione con l’obiettivo di far scoprire e riscoprire a tutti noi, i sapori genuini dei prodotti poveri. Più precisamente, parliamo della cucina di strada. Si tratta di recuperare valori culturali, identitari ed etnici che sono da sempre legati alle tradizioni gastronomiche della nostra terra. Mentre riscopriamo un lavoro, che è quello di tanti uomini e donne che quotidianamente aprono le loro botteghe. Le loro sono storie fatte di ricette segrete, con la loro creatività e che difendono con caparbietà e orgoglio il loro street food. Si tratta di preparazioni antiche e povere, e di una cultura dello zero sprechi che ha salvato generazioni intere di italiani con il loro impastare, friggere, bollire, infornare, e arrostire.
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