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Sergio Sollima: La nostalgia del calcio e la poesia

Sergio Sollima Calcio E Poesia

Sergio Sollima, professore di italiano e latino presso il Liceo Classico di Cassino. Spiega la sua nostalgia per un calcio che non c’è più. Si parla della questione legata alle Cinque poesie per il gioco del calcio. Attraverso l’opera di Umberto Saba spiega anche come mai non è più possibile scrivere poesie oggi.

Sergio Sollima e il calcio degli anni ’30

Rileggendo l’opera di Umberto Saba “Le Cinque poesie per il gioco del calcio“, scritte nei lontani anni ’30, il professor Sollima ha la sensazione come di ritrovare qualcosa. Sembra di recuperare qualcosa che si riteneva irrimediabilmente perduto e che la poesia. Infatti quelle poesie per il professor Sollima emanano un bagliore, come se con la sua opera Saba sia riuscito a fermare quell’esperienza sulla carta. Ugualmente non è più possibile per Sollima accostarsi al gioco del calcio nello stesso modo. Il calcio di quei tempi era uno sport epico. In primo luogo si parla di un calcio più o meno consapevolmente rivissuto e inscenato che poteva dare una percezione epica di sé.

Sergio Sollima Poesia E Sport
Fonte immagine profilo Facebook del professor Sergio Sollima

Questo è possibile quando la squadra è vita, condivisione. Quando nella squadra rivediamo la nostra terra, la nostra città. Allo stesso modo la bandiera e la maglia sono anche la nostra pelle. Lo spettatore si sente pervaso da un sottile piacere che si genera nel seguire i giocatori nei loro movimenti e nel gioco di luce ed ombre che si manifestano in campo.

Il gioco del calcio nella poesia di Saba

Umberto Saba parlando della sua opera afferma che il calcio non è poesia. Il calcio è soprattutto sudore, gioco duro è tattica. Ma a volte il calcio è anche sangue, imprecazioni. Allo stesso modo il calcio è denaro, sogni e delusioni.Tutto ciò piace anche a Sollima, che in Saba rilegge l’autenticità di questo sport. È vero che il calcio è un dizionario della vita. In esso c’è tutto. Secondo Saba da questo dizionario, qualcuno prendere le parole giuste e con quelle riesce a creare la poesia. È esattamente questo quello che lui ha fatto quando scrive le Cinque poesie per il gioco del calcio. Ma per Sollima questa è ormai un’opera unica, impossibile da replicare.

Sergio Sollima Calcio Anni 30

Il poeta triestino, Umberto Saba, è stato il primo nella letteratura italiana a mettere in poesia il mondo del pallone. Ci è riuscito seguendo quelle che sono le caratteristiche della sua produzione. Saba resta un anti-avanguardista e la sua poesia è quasi un romanzo, un racconto lineare.

Sergio Sollima e la nostalgia per la poesia del calcio

Secondo il professor Sergio Sollima il mondo del calcio, oggi, non è più metaforizzabile. Dunque la metafora, che è l’anima della poesia, ha lo scopo di aprire i nostri occhi a una visione del mondo come totalità complessa. Per questo la poesia, per sua natura poco gradita al gusto di massa non riesce, secondo Sollima, a piegarsi e a diventare un genere paraletterario. Invece ciò è accaduto in buona parte al romanzo. Il professore sente che ormai il calcio ha terminato tutte le sue metafore. Dunque il professore vive un tempo in cui, compreso che non è possibile creare una nuova poesia del calcio, resta solo la nostalgia. Anche se resta molto bello poter sempre leggere le opere di autori come Umberto Saba.

Sergio Sollima: La nostalgia del calcio e la poesia ultima modifica: 2020-04-22T09:00:00+02:00 da Angelo Franchitto

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