Mangiare piace a tutti, qui in zona Gaeta è una località dove possiamo provare una buonissima tiella. Anche se è molto famosa quella pugliese, certamente è altrettanto conosciuta la tiella laziale. Il nome di questo piatto ha natura dialettale e deriva dal contenitore usato. D’altra parte in pochi sanno che l’invenzione della tiella ha origine nella zona di Gaeta. Infatti è qui che i pescatori, in passato, hanno la necessità di consumare sia il pescato che la farina. Dunque parliamo di un piatto povero. Anche se, col tempo, è sempre più presente anche sulle tavole ricche.
Tiella di Gaeta, una delle ricette più antiche del territorio
A dire il vero la tiella di Gaeta è una delle ricette più antiche e conosciute nel Lazio. Si tratta di un piatto composto di due sottili strati circolari di pasta, posti uno sopra l’altro e chiusi lungo i bordi con le dita. Ugualmente, il ripieno può essere di terra o di mare, a seconda del gusto personale, della reperibilità e della disponibilità dei prodotti. Certamente parliamo di una ricetta della tradizione. Un piatto che le nostre nonne preparavano in casa. Inoltre, una buona tiella gaetana deve essere umida, senza essere però spugnata dal ripieno. Soprattutto è gustosa se ben cotta sia sulla superficie che nella parte bassa a contatto con la teglia. Infine richiede un grande lavoro di cura. Infatti va sempre massaggiata molto bene in superficie. Soprattutto si massaggia con tanto olio extravergine di oliva.
La parte più divertente durante la preparazione, è bucherellare con la forchetta lo strato superiore. Così evitiamo rigonfiamenti nella superficie. Il segreto per una buone tiella è sicuramente la qualità dei prodotti che utilizziamo per il ripieno. Infatti, polpo, alici, scarola e baccalà, numerose sono le combinazioni che possiamo utilizzare per il ripieno di questo piatto tipico di Gaeta. Anche in questo periodo che possiamo uscire poco, preparare la tiella è un buon modo per trascorrere del tempo in famiglia.
Un piatto povero dalle nobili origini
La tiella di Gaetana è molto simile a una pizza. Soprattutto è famosa in tre versioni. Quella con polpo, con la scarola o con le cipolle. Sicuramente la sua origine è legata alla ricerca di piatti sempre più gustosi. La tiella consiste, nel riuscire a interporre tra due sfoglie di pizza, un ripieno composto di prodotti di terra o di mare. Ma, a volte vengono usati entrambi i ripieni. Si tratta di una tradizione secolare che, in passato, permette a contadini e pescatori di avere un pasto completo che possono anche conservare per alcuni giorni. Si parla del re Ferdinando IV di Borbone come un grande estimatore della tiella di Gaeta. Anzi, secondo alcuni è proprio lui l’inventore di questo piatto. Infatti, alcune voci dicono che il sovrano, nei suoi soggiorni a Gaeta, era solito confondersi con gli abitanti del borgo marinaro e contadino.
Dunque, è proprio qui, in questi luoghi, che prendendo spunto dalle abilità con la quale le massaie preparavano la pizza elabora il doppio strato di pasta con il ripieno di pesce o verdura. Anche se inizialmente è un piatto delle famiglie contadine e di pescatori, successivamente, anche l’aristocrazia comincia ad apprezzare la tiella. Particolarmente amata è quella con i calamaretti. Più pregiata. Mentre sarde, alici, scarola e baccalà erano le più diffuse tra il popolo che ancora oggi ne custodisce il segreto. Con la fine del regno Borbonico nel 1860, la tiella diventa il pasto principale per tutti gli emigranti che fino agli anni Cinquanta lasciano Gaeta alla ricerca di un lavoro.
