Inizia per Dom Antonio Luca Fallica un nuovo periodo della sua vita come abate di Montecassino. La nomina arriva da Papa Francesco che consegna la guida della casa di San Benedetto ancora a un italiano. In passato il pensiero è andato su Padre Mauritius Wilde, un presbitero e religioso tedesco della Congregazione di Sant’Ottilia. Si tratta di un frate membro dell’Abbazia di Münsterschwarzach, in Baviera. Ma, oggi il monastero di Cassino accoglie Dom Antonio Luca Fallica come 193 mo successore di San Benedetto. Ora la comunità monastica e la città di Cassino sono vicini nello spirito al nuovo Abate.
Dom Antonio Luca Fallica, nuovo abate e custode della Regola di San Benedetto
Il reverendo scelto dal Santo Padre come guida dei monaci benedettini sul monte di Cassino è Dom Antonio Luca Fallica. Il nuovo abate nasce a Ripatransone il 27 luglio 1959, nella Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto. Una località in provincia di Ascoli Piceno. Dopo i suoi studi in Giurisprudenza, nel 1985 Dom Antonio Fallica entra nel Monastero di Praglia. Proprio qui, inizia la formazione teologica, che completa presso la sede di Milano della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Diventare abate di Montecassino significa ricevere l’eredità spirituale di San Benedetto. Secondo il santo di Norcia, l’abate è il capo naturale del monastero. Inoltre, lo spirito della regola benedettina, eleva l’abate che è il signore assoluto del monastero.
Ma, ricordiamo anche, come San Benedetto è sì, il fondatore dell’Abbazia di Montecassino, ma anche il padre di tutto l’Ordine Benedettino. Inoltre, sebbene il monachesimo sia qualcosa che esiste già prima di San Benedetto, la Regola, scritta attorno al 530 d.C., è il testo che cambia tutto il monachesimo occidentale. Dunque, Dom Antonio Fallica, divenendo abate, accoglie questo codice condiviso per la preghiera, e per la vita monastica nel suo complesso. Una ispirazione per i monaci benedettini, con i doveri monastici e le azioni disciplinari che vanno intraprese da tutta la comunità monastica. Soprattutto, la Regola nel suo complesso incoraggia l’amore, la preghiera, il lavoro, il rispetto. Ma anche la castità, la moderazione e la comunione.