Finalmente arriva una roadmap per alleggerire le restrizioni, e per eliminare il green pass nei ristoranti. Così parla il ministro della Salute, Roberto Speranza, in merito al successo della campagna vaccinale in Italia. Allo stesso tempo però, è grazie al green pass che abbiamo evitato chiusure come invece accaduto in altri paesi. Ma oggi la situazione è buona. Infatti, nonostante risalite dei contagi, gli ospedali hanno sempre meno pressione. Dunque, è questo il momento per ripartire, per togliere le restrizioni e tornare alla normalità. Così viene deciso dal Parlamento, un cronoprogramma di accompagnamento di uscita dallo stato di emergenza.
Riaperture e ripartenza per i ristoranti anche al chiuso
Sicuramente è importante questo passaggio che vede la fine di due lunghi anni in cui il tempo sembra non passare mai. Ma sono diverse le misure che si prevedono in uscita, e con tempi diversi. Soprattutto adesso che andiamo verso la bella stagione. Le idee di cui si sta discutendo in questi giorni, sono indirizzate soprattutto a salvare il turismo. Per questo pensiamo a un ritorno alla normalità il prima possibile, soprattutto per quanto riguarda bar, ristoranti e altri locali. Si tratta di avere cura di un settore importante per il nostro territorio. La spinta a ripartire c’è sia da parte dei clienti, che da parte di chi, in questo settore lavora.
Così, il mese di aprile, inizia con l’eliminazione dell’obbligo di green pass all’aperto per bar, ristoranti e altri locali. Se anche la curva epidemiologica aiuta, cade inoltre il green pass rafforzato anche al chiuso nei luoghi della ristorazione. D’altra parte, per un territorio come il Sud Lazio, tornare a lavorare con i turisti è importante. Allora, via il green pass rafforzato anche in albergo e nelle altre strutture ricettive. In questo modo cerchiamo di recuperare il turismo dall’estero. Finalmente cade l’obbligo del certificato verde anche per sagre e fiere, spettacoli e feste all’aperto. Sappiamo che abbiamo tanti borghi in zona con sagre tradizionali celebri. Anche le discoteche all’aperto possono lavorare a capienza piena.
Addio al green pass nei ristoranti, ma non solo
Infine, con il mese di maggio, diciamo addio al green pass anche al chiuso. Anche se su questo punto qualche dubbio resta. Infatti, si segue molto l’andamento della curva pandemica e della sua incidenza in ambito sanitario. Infatti, il tasso di ospedalizzazione è molto importante da seguire ancora. Ma se togliamo il super green pass al chiuso già in aprile, è possibile che in maggio toglieremo anche la certificazione verde base. Mentre, in caso contrario, tutto deve slittare di uno step. Dunque, i più interessati a queste riaperture sono proprio bar e ristoranti, mense e catering. Certamente, l’interesse è alto anche per cinema, teatri, concerti, eventi sportivi, studentati universitari, centri benessere. Anche per chi pratica sport, chi per lavoro organizza convegni e congressi, corsi di formazione.
Certamente bisogna dire che oggi esiste il problema dei green pass nei ristoranti. In particolare, la questione è sui controlli. Dei ristoratori che non chiedono il green pass bisogna diffidare. Soprattutto perché non si scherza sulla salute. D’altra parte parliamo di ristoranti dove tante persone lavorano e bisogna tutelare la loro salute. Nella ristorazione abbiamo tanti lavoratori e tutta una catena di clienti locali, turisti italiani e stranieri. Il tema del green pass nei ristoranti è sempre stato un argomento molto delicato. Allo stesso tempo, è molto discusso e divide tanti professionisti con idee differenti.
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