Il primo maggio è il giorno in cui si celebra la festa dei lavoratori. La necessità di ogni uomo di autodeterminarsi anche attraverso la sua professione. È in cima agli articoli della nostra Costituzione, e ogni anno si rinnova la lotta contro la disoccupazione e lo sfruttamento. Ma la festa ha origini lontane. Ricorda le rivolte del 1886 a Chicago, quando in tutti gli Stati Uniti fu indetto uno sciopero per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. Morirono in quell’occasione 11 persone. Per commemorare questo giorno, vi propongo tre film per celebrare la festa dei lavoratori.
Primo maggio: 3 film per celebrare la festa dei lavoratori “Tempi moderni”
Scritto, diretto e interpretato nel 1936 da Charlie Chaplin. Il film narra i ritmi forsennati di una catena di montaggio, in una favola satirica dall’animo struggente. Si tratta di un momento divertentissimo e straziante quando Chaplin cerca di avvitare i bottoni della camicia di un suo collega. Lo spirito di alcune sequenze guida lo spettatore in un ritratto feroce sul rapporto uomo-macchina. Contro il fordismo e il modello capitalista, Tempi moderni è un capolavoro fatto di immagini che difficilmente si può dimenticare.
“Metropolis”
Metropolis è una città dominata dal classismo. Il futuro presunto dal genio Fritz Lang, mostra e teorizza temi e sviluppi che saranno chiari verso la fine del ‘900. Su tutti, la meccanizzazione dell’essere umano, la macchina come fonte di una vita mortifera. Un lucido presentimento sulla disumanizzazione, mostrato grazie al chiasmo tra la macchina che si incarna e le masse operaie che si robotizzano. Metropolis pone una riflessione del lavoro come fonte di diseguaglianza primaria.
“La classe operaia va in paradiso”
Elio Petri dirige Gianmaria Volontè in un intenso racconto. Il film racconta le condizioni operaie nell’Italia dei primi anni settanta. Impiegato a cottimo alla B.A.M. Lulù non si interessa alle vendicazioni sindacali, fino a quando ha un incidente sul lavoro. L classe operaia va in paradiso, è un film a metà tra il manifesto politico e l’affresco sociologico. In un crescendo di tensione e senso di oppressione. Afferma Elio Petri: “Con il mio film sono stati tutti polemici, sindacalisti, studenti di sinistra, intellettuali, dirigenti comunisti, maoisti. Ciascuno avrebbe voluto un’opera che sostenesse le proprie ragioni. Invece questo è un film sulla classe operaia.”
Interesante.