Finite le ferie estive si torna a lavoro, e torna il tema dello smart working. Si parla del lavoro agile, tanto utile durante l’emergenza COVID-19. Uno strumento utile per garantire da un lato la continuità di lavoro durante i vari lockdown e, dall’altro, utile per limitare i contatti tra le persone e la diffusione del virus. In questi mesi stiamo assistendo ad un progressivo abbandono delle vecchie regole. Si tratta proprio di quelle stesse regole che hanno favorito il lavoro a distanza. Ma lo smart working avrà ancora un futuro. Cerchiamo di capire cosa cambia per il nostro lavoro.
Superamento dello smart working ma resta nei piani futuri del mondo del lavoro
Nel 2022 siamo tornati alle nostre attività lavorative con ritmi più regolari. Abbiamo cioè ripreso a recarci sul posto di lavoro e sempre meno a lavorare da casa. Ma, in assenza di una proroga ministeriale, le disposizioni per lo smart working restano fino al 31 marzo 2022. Ovviamente, parliamo di fragili e alcune categorie di lavoratori. Mentre, con il Decreto legge numero 24 viene prorogato al 31 luglio 2022 il diritto al lavoro agile per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con almeno un figlio minore di 14 anni. Per loro resta la possibilità di svolgere il proprio lavoro in regime di smart working. Soprattutto, in deroga alle disposizioni di legge sul lavoro agile per chi ha diritto e può svolgere le sue attività da remoto, anche in assenza di un apposito accordo individuale tra gli stessi e l’azienda.
Sempre nel rispetto di tutti gli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81. Ma anche a patto che il lavoro da casa sia compatibile con le caratteristiche delle prestazioni richieste dal lavoro che si svolge. Dunque, anche a distanza di mesi, dalla fine dello stato d’emergenza, ancora viene prorogato il diritto ad un lavoro agile per i lavoratori cosiddetti fragili. Certamente, prevale una contrattazione individuale in merito al lavoro agile. Infatti, le aziende con contratti collettivi di regolazione dello smart working sono solo il 19%. Mentre, la maggior dichiara di non avere accordi il tal senso. Qualcuno è ancora in fase di trattativa con i sindacati. Mentre si predilige la possibilità di avere testo di contratto individuale sullo smart working da sottoscrivere con i lavoratori.
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