Rodolfo Lisi, docente di Scienze Motorie, e originario di Coreno Ausonio, da tempo viene conteso dalle più rinomate riviste di tennis internazionale. Infatti, il suo nome compare nella prestigiosa rivista di medicina sportiva MOJ Sports Medicine, dov’è inserito nella ristretta cerchia degli honorable editors. Anche se il prof. Lisi non è strutturato in Università, la notizia della sua partecipazione alla rivista assume connotati ancora più prestigiosi se consideriamo che una professoressa associata dell’Università di Urbino ricopre, nella stessa rivista, un ruolo meno importante di Lisi. La prof. compare come un semplice associate editor.
Il professor Rodolfo Lisi un esperto di sport arriva a scrivere a livello internazionale
Il prof. Rodolfo Lisi, docente e autore di 14 testi sullo sport, è un vero esperto in patologie del tennista. Lisi fa parte del gruppo degli honorable editors della rivista MOJ Sports Medicine. Si tratta di un portale multimediale che presenta articoli riguardanti ricerche originali e autorevoli. Ma troviamo anche revisioni critiche e dibattiti relativi ad aspetti clinicamente rilevanti della medicina dello sport e dell’esercizio fisico. Sono comprese anche la fisioterapia, la terapia fisica e la riabilitazione. Essendo una rivista specialistica che si occupa di sport, grande attenzione viene data alla prevenzione e al trattamento degli infortuni sportivi. Inoltre, si parla di esercizio per la salute, farmaci nello sport e raccomandazioni per l’allenamento e l’alimentazione. Ed è proprio su questa rivista che troviamo pubblicato l’articolo del prof. Lisi.
Un successo che non arriva da solo. Infatti, continuano a fioccare le pubblicazioni che portano la sua firma. Per esempio, a dicembre potremmo leggere un articolo sulla rivista ufficiale della Federazione Internazionale Tennis (ITF) che riporta un contributo dello stesso Lisi. Mentre, a ottobre, la rivista italiana Scienza&Sport accoglierà un articolo del professore su una tematica molto delicata. Infatti, Lisi tratta il tema dei frequenti casi di demenza e morbo di Parkinson che si registrano in calciatori e che sono determinati dai ripetuti colpi alla testa. Si tratta di un articolo nel quale il prof. Lisi suggerisce di vietare il “colpo di testa” per i bambini che giocano a calcio e che hanno meno di 12 anni di età. Un suggerimento che è presente anche nelle linee guida della Federazione calcistica scozzese.
Di cosa tratta l’articolo pubblicato sul MOJ?
Ma di cosa parla l’articolo di Rodolfo Lisi pubblicato sulla rivista MOJ Sports Medicine? Senza andare troppo nello specifico, in modo da invitare, chi fosse interessato a leggere l’articolo completo, Lisi fa una comparazione tra due sport, il tennis e il baseball. Come scrive Lisi nel suo articolo (in lingua inglese), esistono gesti tipici del tennis e del baseball, così come vale per tutti gli sport cosiddetti overhead. Cioè, parliamo di tutti quegli sport che comportano il sollevamento del braccio sopra la testa. Si tratta di attività motorie che hanno una certa cinematica aspetti in comune, ma cinetiche diverse. In altre parole, spiega Lisi, il movimento del braccio è abbastanza simile, ma le forze coinvolte e le sollecitazioni muscolo-scheletriche hanno differenze significative, e implicazioni che possono interessare tutto l’organismo.
Infatti, il prof. Rodolfo Lisi spiega già nel titolo del suo articolo come tennis e baseball siano simili, ma non lo stesso sport. Infatti, una caratteristica fondamentale comune per il tennis e il baseball è l’uso della palla. Attraverso l’uso della sola mano, nel caso del lanciatore per il baseball, o dando luogo ad una collisione, attraverso la racchetta, come nel tennis, il giocatore esegue il colpo, o il tiro. In entrambe gli sport, i movimenti di cui parliamo possono essere divisi in movimenti di traslocazione, dove c’è il movimento diretto o indiretto di attrezzi che provocano stress meccanici ai sistemi motori degli atleti. Rodolfo Lisi fa tutta una serie di analisi che vengono ben spiegate, anche attraverso l’uso di immagini nell’articolo. Per i tanti appassionati di tematiche sportive e Scienze Motorie, invito a leggere l’articolo del prof Lisi.
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