Domenica 14 Maggio celebriamo la mamma, ma, il mese di Maggio è anche dedicato alla Madonna. Si tratta di una decisione nata nel collegio romano dei Gesuiti come modo per contrastare l’immoralità diffusa tra gli studenti. Ma, il senso di fede aumenta fino alla devozione di San Filippo Neri e al magistero dei Papi. Quella a Maria è la storia di una delle devozioni popolari più amate e diffuse. Ancora oggi, il nostro è un territorio in cui il culto della Vergine è molto sentito. È una devozione popolare dei fedeli verso la Madonna e con vari momenti di preghiera e penitenza.
Il mese di Maggio ha una lunga storia che lo lega alla nostra Madre Celeste
Le prime pratiche devozionali che legano in qualche modo il mese di maggio alla Madonna risalgono intorno al XVI secolo circa. In particolare troviamo riscontri a Roma, dove san Filippo Neri, insegna ai suoi giovani a circondare di fiori l’immagine della Vergine, a cantare le sue lodi, a offrire atti di mortificazione in suo onore. Ma, altri segni di questa devozione sono presenti andando in avanti nel tempo. Più precisamente, nel 1677. Infatti, è questa la data in cui il noviziato di Fiesole, fonda una sorta di confraternita denominata Comunella. Conosciamo questa storia dalla cronaca che arriva a noi dall’archivio di San Domenico. Il santo parla delle feste di maggio e del sentimento popolare, che è legato a una tradizione antica. Dunque, in questo periodo il popolo è solito fare festa. Una festa che dedicano alla Vergine Maria.
Si tratta di Annibale Dionisi, un religioso di estrazione nobile, che nasce a Verona nel 1679 e muore nel 1754 dopo una vita contrassegnata dalla pazienza, dalla povertà, dalla dolcezza. Ma è nel 1725 che Dionisi pubblica a Parma Il mese di Maria o sia il mese di maggio. Come spiega l’autore, questo è il periodo consacrato a Maria. Tra le novità del testo troviamo anche l’invito a vivere, a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani. Cioè vivere la nostra devozione anche nel nostro ordinario. Quindi, gli uomini di fede possono vivere la loro devozione in chiesa e fuori. Così facendo, questo diventa anche un modo per santificare i luoghi dove viviamo e dove le nostre azioni vengono fatte sotto gli occhi purissimi della Vergine.
Come Maria ci aiuta nel momento del bisogno?
Dedicare il mese di Maggio alla Madonna significa anche poter chiedere una grazia. Fare alla Vergine una richiesta di aiuto è lecita. Sempre Maria è disponibile e ascolta le sue figlie e i suoi figli. Infatti, tutti noi abbiamo il dono di avere Lei come Madre universale. Allo stesso modo, anche Gesù chiama tutti gli uomini e le donne di ogni tempo come fratelli e sorelle. Egli non lo intende come una pura formalità. Ma, Egli vive il suo tempo con gli uomini, muore, e risorge. Infine, dona a noi lo Spirito Santo perché così compie la manifestazione della Trinità divina. Maria, partecipa a questo progetto e da tutta sé stessa. Soprattutto, mai è assente lì dove si lotta per accogliere, mantenere, sviluppare, testimoniare Dio.
Maria non è assente nei luoghi dove si lotta per vivere la propria fede. Dunque, pregare la Madonna è un’atto di coraggio, serve quando desideriamo resistere alle lusinghe del Maligno. Ma è utile anche quando abbiamo paura, o quando soffriamo. In tutte queste situazioni, Maria condivide la sua ricchezza più grande. Si tratta della sua fede e dell’amore materno che da tale fede viene modellato. Ma, la nostra Madre del Paradiso, non prende mai il nostro posto. Lei lascia a noi le nostre responsabilità. Semplicemente, il suo aiuto è qualcosa che ci consola, ma dobbiamo portare avanti quello che spetta a ciascuno di noi. Sempre è importante capire che siamo noi a dover capire quando abbiamo la necessità di pregare, di chiedere la sua intercessione materna.
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