A Cassino è usanza ascoltare il canto della Pasquetta Epifania la notte della Befana. Si tratta di una delle tradizioni più care ai cassinati. Infatti, l’antico canto annuncia l’arrivo della Befana. Inoltre, è anche una delle poche tradizioni popolari sopravvissute allo strazio della guerra. Ancora oggi tenacemente difesa e diffusa dall’Associazione Vecchia Cassino. Infine, parliamo di un canto che viene ripristinato e concertato nel 1998 dal compianto maestro Pio Di Meo. Ma, vero è anche che esiste tutta una tradizione legata al territorio e alla sua cultura contadina.
Origini contadine per la notte della Befana
Babbo Natale è oggi, in assoluto, il principale simbolo delle festività natalizie. Sicuramente perché si tratta di un personaggio buono, dalla barba bianca, e che vive in Lapponia. Insieme ai suoi aiutanti elfi, il buon Babbo Natale lavora tutto l’anno per preparare i doni destinati a tutti i bimbi. Così, la notte tra il 24 e 25 dicembre, attendono con ansia il suo arrivo. Sempre immancabile è la slitta magica trainata dalle velocissime renne. Una notte magica dove sperano di ricevere il regalo tanto desiderato. Ma i più giovani non sanno che prima le cose erano diverse. Anche senza andare troppo indietro negli anni, prima che la tradizione pagana legata a Babbo Natale prendesse piede in Italia, i bimbi del cassinate festeggiano unicamente l’arrivo della Befana.
Il viaggio della Befana è legato anche al simbolismo cristiano della venuta dei Re Magi presso la grotta di Betlemme. Allo stesso modo, la Befana che porta doni ai bimbi buoni, fa così la sua comparsa in una società semplice e contadina. Nella maggior parte dei casi i doni sono dei dolcetti, frutta, o al massimo piccoli giocattoli. Si parla di giochini semplici, ricavati dal legno o magari riciclati. Regali che passano di padre in figlio. Tutti doni che, agli occhi di quei bambini assumono un valore immenso. Allo stesso tempo, l’Epifania viene legata a un forte simbolismo. Cioè, segnali che i contadini leggono per prevedere l’andamento annuale delle coltivazioni. Tutti segni legati sulle condizioni metereologiche nei giorni a cavallo tra il Natale e il 6 gennaio.