Tradizione vuole che, per la Vigilia ci sia un primo di pesce sulla tavola del cenone di famiglia. Manca davvero poco al Natale e sono tutti in giro per la città alla ricerca di tutto quello che serve per imbandire la tavola della vigilia. D’altra parte, il cenone è il momento più importante delle Feste e deve essere preparato con cura. Dopo gli anni duri della pandemia e il distanziamento sociale, torniamo a vivere un Natale più tradizionale. Ma la tradizione è soprattutto culinaria nel cassinate. Immancabile una tavola imbandita, e un primo di pesce da condividere in famiglia.
Il cenone di Natale si apre con un primo di pesce, come vuole la tradizione
Anche se la tradizione vuole che per il cenone della Vigilia di Natale ci sia un primo di pesce, le ricette sono diverse. Fondamentalmente, ogni famiglia ha le sue abitudini, ma bisogna cucinare sempre a base di pesce, e in genere di pasta lunga. Si prediligono gli spaghetti (vermicelli), le linguine o i capellini. Essendo nel Basso Lazio, Cassino ha una forte influenza dalla tradizione napoletana. Per questa ragione, è classico trovare un cenone della Vigilia in cui il primo piatto sono spaghetti alle vongole. Detti anche Vermicelli, compaiono sulle tavole partenopee storicamente perché i maccheroni non sono ancora frequenti sulla tavola del Duca di Francavilla.
Mentre è con il Duca di Buonvicino, Ippolito Cavalcanti, che le cose cominciano a cambiare. Proprio intorno al 1830 compare la prima edizione della Cucina Teorico Pratica. Qui vengono riportate le zuppe con vongole, telline e frutti di mare. Sono presenti in numerose ricette, e che sono un primo di pesce tradizionale della Vigilia. In particolare parliamo delle Vongole. Sono conchiglie della classe delle bivalve. A Napoli, fino anche al Sud Lazio, se ne conoscono due specie, molto celebri. Parliamo delle Vongole comuni e delle Vongole Veraci. La loro carne è di ottimo e copioso sugo. Buonissime da mangiare in bianco, ma è tradizione preparare il piatto con salsa di pomodoro rosso per la tavola del Cenone.