Si apre la nuova stagione al Teatro Manzoni di Cassino, subito con un grande successo di pubblico. Tutti travolti dagli attori Giuseppe Zeno ed Euridice Axen, e applausi a scena aperta per il primo spettacolo della stagione. Si tratta di un vero e proprio boom di presenze per lo spettacolo dal titolo: Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto. Opera diretta da Marcello Cotugno.
La nuova stagione al Teatro Manzoni richiama il grande pubblico in sala
Nuova stagione al Teatro Manzoni di Cassino, che apre subito con un grande successo di pubblico. C’è il sold out in platea, ma anche un boom di abbonati. Dopotutto, il teatro è sempre un modo anche per imparare a conoscere sé stessi e il mondo che ci circonda in maniera più intensa, con una verità differente. Il mondo del teatro, permette ad ognuno di noi di fare i conti con le proprie pulsioni, che sono quelle che caratterizzano l’essere umano. Il teatro è il luogo per eccellenza dove vengono tirati fuori vizi, debolezze e ritrosie umane, rappresentandole in forma d’arte. Per l’occasione, presenti in sala abbiamo le autorità in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Una sincera manifestazione di orgoglio perché il Teatro Manzoni ha fatto tornare una cultura teatrale a vivere in città. Semplicemente, una serata da incorniciare per il Teatro Manzoni di Cassino. Prende così il via la terza stagione teatrale con la direzione di Radio Cassino tra lo scrosciare di prolungati e convinti applausi del pubblico in sala. Ad aprire la stagione teatrale è la celebre commedia “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto“. Applaudita anche la direzione di Marcello Cotugno. Il pubblico ha dimostrato entusiasmo da inizio serata, attendendo di varcare l’ingresso con largo anticipo.
Rivive in teatro l’opera della grande Lina Wertmüller
I protagonisti sono gli attori Giuseppe Zeno e Euridice Axen, i quali riescono a non farci rimpiangere quei due mostri sacri di Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Infatti, tutti noi ricordiamo Giannini e Melato protagonisti del film di Lina Wertmüller che dal 1974 è sempre una delle pietre miliari del cinema italiano. Certamente, possiamo ben dire che i nostri Giuseppe ed Euridice, senza cadere nella facile emulazione, hanno dato una nuova anima ai personaggi di Gennarino e Vittoria, attualizzandoli per renderli autentici e unici. Decisamente un’impresa per nulla facile, ma che la scrittura della Wertmüller ha reso possibile.
Ma un grazie va anche alle scenografie di grande impatto visivo e al ritmo scandito in teatro da travolgenti brani musicali. Infine, abbiamo Barbara Alesse, Alfredo Angelici e Francesco Cordella a completare un quadro narrativo che presenta diverse velocità. Inizio in sordina nella prima parte, mentre c’è un’accelerazione graduale verso l’isola del naufragio. Proprio l’isola è il luogo dove i sentimenti di una coppia improbabile arrivano a prendere il sopravvento e scompaginano le loro esistenze. Poi, rispetto all’opera originale, si ribaltano i ruoli. Per esempio, la manager d’azienda diventa una donna arrogante, e anti-ambientalista. Così come il suo cameriere di bordo, è nato in Sicilia da mamma migrante morta dopo la traversata. Temi della migrazione, multiculturalità, falso perbenismo sono spunto per qualche sorriso. Ma restano i soliti, inevitabili pregiudizi e convenienze di facciata.
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