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Giuseppe Verrecchia: un Cassinate d’altri tempi

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Giuseppe Verrecchia è un eroe della seconda guerra mondiale. Nato a Cassino nel 1921, avrebbe compiuto 100 anni. Peppino come tutti lo ricordano, era un Cassinate d’altri tempi. Quelli di una generazione dai valori profondi come l’onestà, l’altruismo il coraggio e il rispetto della famiglia. Peppino era il terzo di undici figli, cresciuto da mamma Francesca e papà Francesco nella mitica loggia dei ferrovieri a Cassino. Amante da sempre della natura, girava quasi sempre in bicicletta. Successivamente si arruola nel corpo della finanza dove presta servizio nella città di Como e proprio li comincia a studiare canto lirico sua grande passione sin da bambino. A seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale Peppino, fu fatto prigioniero e deportato nel campo di concentramento militare di Auschwitz. Conosce l’orrore di quel campo di sterminio e l’odore nefasto dei forni crematori. In quel campo passa circa un mese, imprigionato tra sofferenza e dolore.

Giuseppe Verrecchia: un eroe di guerra

Al termine del confitto riesce finalmente a riabbracciare la mamma che per lungo tempo non aveva più sue notizie. Seppur con qualche difficoltà iniziale causate dal dramma della guerra, riesce a tornare alla normalità. A Cassino sua città natale conosce Enza. La guerra alla giovane donna gli aveva strappato via il suo papà e giovanissima si è dovuta prendere cura delle sue due sorelle più piccole. Giuseppe ed Enza progettano il loro futuro, si sposano e decidono di aprire un negozio di sali e tabacchi. Di li a poco ad allietare la coppia arrivano anche due figlie. A loro hanno dedicato tutta una vita, fatta di sacrifici e abnegazione. La coppia conosce la gioia dei nipoti, infatti ne arrivano ben quattro. Nel frattempo però Giuseppe si ammala e nel 1997 muore dopo una lunga malattia. Adesso Enza vive nel ricordo del suo grande amore: Peppino.

Giuseppe Verrecchia: un Cassinate d’altri tempi ultima modifica: 2021-04-14T09:00:36+02:00 da Fabio Bocchino

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