A Cassino il turismo investe molto sul settore dei sentieri e dei cammini. Si tratta di una idea che viene dall’assessore alla Cultura Danilo Grossi. Infatti, in questo periodo di emergenza sanitaria, riscopriamo il valore del nostro territorio. Vero segnale al cambiamento è l’approvazione del Piano di gestione e di assestamento forestale che permette di partecipare anche a progetti e bandi. Ma serve anche a fare una importante mappatura del nostro territorio boschivo. Infine un grazie va a Pino Valente, albergatore e guida ambientale, che con l’associazione Cassino Mia 1944 per l’importante contributo tecnico e storico.
Il sentiero serve per tornare a esplorare la natura
Camminare in mezzo alla natura è un modo nuovo di vivere il territorio del cassinate. Infatti abbia perso la nostra capacità di ascoltare il vento che soffia tra gli alberi, scorgere gli animali mentre scappano a causa del rumore dei passi degli esploratori. Mentre è importante tornare a guardare continuamente in giro per imprimere nella mente tutta la bellezza che abbiamo davanti agli occhi. Si tratta di scoprire l’incanto del nostro territorio. Ugualmente, chi fa queste esperienze, ama provare sentieri diversi. Ma esistono anche dei percorsi del cuore. D’altra parte è bello anche tornare nei luoghi che si conoscono. Esistono dei luoghi che ci appartengono da un lato emotivo e che regalano sempre qualcosa di nuovo. Per esempio, anche seguire dei percorsi come la strada per salire a Montecassino o visitare Monte Trocchio, sono delle mini avventure da ripetere.
Infatti, anche se sono percorsi che conosciamo a memoria, ogni volta troviamo delle cose nuove. In realtà cerchiamo con lo sguardo qualcosa a cui prima non abbiamo fatto caso. Attenzione però, perché fare trekking non è sempre facile. Ogni tanto il tempo per arrivare all’obiettivo sembra lungo. Ma anche quando facciamo fatica ne vale sempre la pena. Infatti, la vista che si gode dalla cima è qualcosa di indescrivibile.
Alla scoperta del Parco dei Monti Aurunci
Il Parco dei Monti Aurunci è un’area naturale molto bella che vale la pena visitare. Il parco prende il nome dalla catena montuosa che lo attraversa, i Monti Aurunci appunto. Si tratta di montagne che appartengono alla catena dei Volsci. Allo stesso modo, qui troviamo vallate pianeggianti a soli 20 metri sul livello del mare, fino a picchi sulla costa, come Monte Petrella, che è a quota 1535. Gli Aurunci presentano un paesaggio in cui la natura si fonda con la storia, con le tradizioni. Ma è anche un territorio eterogeneo, selvaggio, fatto di grotte, doline, costoni di roccia, fino ad arrivare alle vette più alte, da cui ammirare il mare. D’altra parte gli Aurunci hanno la particolarità di essere l’unica catena montuosa del Lazio ad affacciarsi direttamente sul Mar Tirreno. Ugualmente le loro vette superano i 1.500 metri.
Inoltre, si tratta di un territorio eterogeneo, i suoi paesaggi sono famosi per le loro bellezze naturalistiche. Ma anche perché è stato il set del capolavoro cinematografico neorealista La ciociara di Vittorio De Sica. Soprattutto, chi visita queste montagne, vive l’esperienza di una natura incontaminata in cui è visibile il passaggio dell’uomo. dalla coltivazione degli uliveti fino ai monasteri. Nel Parco, al confine tra le province di Frosinone e Latina, grandi cittadine come Formia e Fondi vivono di piccoli borghi caratteristici, ricchi di storia e tradizioni. Ma le ricchezze del parco sono legate anche alla cultura. Infine c’è anche il patrimonio eno-gastronomico che è tipico e unico al mondo.