Rodolfo Lisi, il docente di Coreno Ausonio, fa chiarezza su tennis e scoliosi. Due aspetti, spesso controversi e comunque dove c’è poco dibattito da parte della comunità scientifica. Ma andiamo con ordine, il docente ciociaro per il momento, pone fine alla diatriba riguardante questi due aspetti controversi della pratica tennistica.
Lisi pone fine alla diatriba tra due aspetti controversi quali tennis e scoliosi
Grazie ai suoi lavori, Rodolfo Lisi arriva a pubblicare nel 2007, il primo libro al mondo sul rapporto tra tennis e scoliosi. Con il titolo: “Tennis e scoliosi, stato dell’arte“, nel libro troviamo una panoramica degli studi a disposizione, lo stesso Lisi conclude affermando che non è possibile discolpare il tennis agonistico nella insorgenza come anche per l’evoluzione di una scoliosi vera e propria. Mentre, è nel 2016, che un importante quotidiano italiano annuncia come alcuni studiosi italiani dimostrano l’estraneità del tennis nei confronti della scoliosi. Evidentemente, ribadisce Lisi, la comunità scientifica aveva bisogno di maggiori riscontri. E così, Proprio Rodolfo Lisi, assieme al suo amico ortopedico Dr. Simone Cigni, pubblicano un articolo in lingua inglese. Infatti, è loro l’articolo dal titolo “Tennis and scoliosis: an approach without prejudice“, che compare sulla rivista degli sport di racchetta “IJRSS” – International Journal of Rachet Sports Science.
I due si soffermano, grazie alla cosiddetta narrative review, sugli studi disponibili, evidenziando ancora una volta la pochezza e i loro limiti. La conclusione resta sempre la stessa. Già nel 2016, Lisi presenta il suo libro Patologie degli arti inferiori nel tennista. In particolare, indica la terra rossa quale superficie più sicura per giocare a tennis. La terra rossa permette un maggiore tempo di frenata e minori sollecitazioni a livello dell’apparato locomotore. Alcuni addetti però lo criticano Lisi e prendono le distanze. Solo di recente, grazie ad un ex giornalista de La Gazzetta dello Sport, Lisi torna sulla vicenda. D’accordo che sia necessario anche praticare il tennis su superfici in cemento, in sintetico o su erba. Ma è altrettanto necessario informare la comunità scientifica di come la terra rossa, ad oggi, è innegabilmente la superficie migliore.