Un importante successo della campagna vaccinale permette nuove misure per la scuola. Certamente la fine dell’emergenza presidi, insegnanti e genitori spingono per un ritorno alla normalità. Anche dal governo arrivano segnali per rivedere anche le misure sulla gestione del virus nelle classi. Se pensiamo a quanto il ricorso alla Dad è limitato, anche alle elementari, capiamo come la situazione a scuola è migliorata. Prima sono state introdotte distinzioni tra alunni vaccinati e non, e la quarantena in caso di contatto stretto è stata accorciata. Ma il ministro Bianchi parla di una nuova normalità per la scuola per il futuro.
Il governo vara nuove misure per la scuola e riduce la Dad
Il ritorno a scuola per il dopo pandemia inizia subito. Il governo modifica le norme anti-Covid che riguardano le scuole, e adesso inizia una nuova gestione delle classi. D’altra parte, i cambiamenti sono importanti e riguardano il meccanismo delle quarantene e il ricorso alla Dad. Come sostengono gli insegnanti, è bene che bambini e ragazzi siano in aula. Anche per le famiglie, ridurre la scuola a distanza è utile per aiutare l’apprendimento dei figli. Dunque, proprio per rispondere a queste necessità sociali l’esecutivo modifica innanzitutto le norme per le scuole d’infanzia. Anche se in un primo momento sembrava dovessero rimanere invariate.
Ma, c’è bisogno di dare un segnale di normalità, anche per evitare che si perdano anni importanti per la formazione dei giovanissimi. Dunque, i bambini possono rimanere in classe a fronte di quattro casi di positività e con l’obbligo per i docenti di indossare le Ffp2 fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso. Solamente nel momento in cui i casi sono cinque, tutta la classe resta a casa per cinque giorni. In generale, per le scuole elementari, l’attività prosegue in presenza, ma con l’obbligo di indossare le mascherine. Ma, i bambini devono avere concluso il ciclo vaccinale primario, essere guariti da meno di quattro mesi, oppure devono aver effettuato la dose di richiamo. Infine, la scuola resta in presenza anche per gli alunni che hanno ottenuto un’esenzione alla vaccinazione. Per gli altri si applicherà invece la didattica digitale integrata per una durata di cinque giorni.
Scuola in presenza e umanizzazione dello studio
A livello pedagogico, tornare in classe è un successo per tante ragioni. Infatti, la Dad vede un’insegnante che parla, spiega, cerca di coinvolgere gli alunni, ma è diverso da quello che il bambino vive in classe. Così, nel pensare alle nuove misure per la scuola, c’è anche il senso di umanizzazione dei rapporti insegnante-bambini. Mentre a casa, ai piccoli studenti viene richiesto di tenere l’audio silenziato, per evitare rumori di sottofondo che sono un disturbo per la lezione. Questo significa che, per un intervento, il bambino deve chiedere di parlare per alzata di mano. Certamente è qualcosa che fa anche in classe, ma non si tratta di un vero dialogo. Si parla di un rapporto unidirezionale, e manca l’elemento imprescindibile, che è la relazione.
Proprio come sostiene il filosofo greco Socrate, la didattica è un’arte maieutica. Dunque, solo attraverso il dialogo può nascere l’apprendimento. Infine, le nuove norme per la scuola servono anche a comprendere come, stare in classe è tutta un’altra cosa. Soprattutto, questo è il luogo in cui sperimentiamo i vari elementi della comunicazione non verbale. Per esempio parliamo della mimica, degli sguardi, dei sorrisi, della modulazione della voce. Tanti aspetti che il docente riesce a cogliere e utilizza per suscitare la curiosità nei suoi alunni. Soprattutto, un insegnante riesce a “contagiare” la sua classe con la passione, che è il principale motore dell’apprendimento. D’altra parte, il vero obiettivo della scuola, nei suoi vari gradi, è sempre quello di tener vivo il desiderio di non smettere mai di imparare.
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