In pochi conoscono la Zuppa del Montanaro a Cassino. In realtà, da tempo si afferma che la nostra tradizione culinaria sia condizionata da influenze soprattutto campane e molisane. Vero è che Cassino si trova nel sud Lazio, ma la sua cucina tipica c’è, e ancora è viva. Dunque, Cassino possiede ancora una sua cucina tipica, continuamente sfruttata da moltissimi suoi cittadini, probabilmente non elaborata rispetto ai canoni di una gastronomia contemporanea. Ma è sempre una cucina capace di esprimere ancora tutta la sua unicità. In sostanza, ritroviamo ancora quei sapori antichi, da destinare come eredità alle nuove generazioni.
Ricetta de la zuppa del montanaro
Per i curiosi che hanno voglia di cimentarsi in cucina ecco la ricetta tradizionale per realizzare la zuppa del montanaro. Gli ingredienti per 4 persone:
- gr. 300 di trippa di vitello,
- gr. 50 di strutto,
- gr. 100 di pancetta di maiale,
- 2 cipolline novelle intere,
- 2 carote, un gambo di sedano,
- gr. 500 di cavoli e patate,
- 3 pomodori,
- gr.200 di fagioli,
- una foglia di lauro.
Prepariamo delle fettine di pane intrise di aglio e dorate sulla brace. Iniziamo con la pancetta, che va tagliata a fettine e fatta rosolare nello strutto. Poi, uniamo cipolline, carote, e un po’ di sedano tagliato in grossa giuliana. Facciamo stufare il tutto leggermente. A questo punto possiamo unire i pomodori pelati, spremuti e tritati e li lasciamo asciugare. Ora possiamo aggiungere la trippa di vitello, dopo averla ben sgrassata e lavata con cura.
Per prima cosa la tagliamo a pezzi e la lasciamo sgocciolare per qualche minuto. Poi, bagniamo con tanto brodo fino a dare volume al composto. Condiamo con il sale e il peperoncino necessari. Infine, copriamo il nostro recipiente e lasciamo bollire lentamente fino a metà cottura della trippa. A questo punto aggiungiamo i cavoli e le patate già tagliati a pezzetti. Infine mettiamo le foglie di lauro e concludiamo con i fagioli cotti in precedenza. Aspettiamo la cottura di tutti gli elementi della zuppa e serviamo inviando a parte le fettine di pane che abbiamo fatto dorare sulla brace.