La fontana della stazione di Cassino, per molti anni attrae le famiglie con i bambini. Si tratta della grande e artistica fontana circondata da: aiuole, panchine bianche e il piccolo carro armato che fanno da sfondo al prorompente zampillare dell’acqua. Vero è che oggi quello spazio è una gettata di cemento assolutamente invivibile. La fontana è un anonimo spartitraffico su Via Garigliano. Mentre la città perde uno spazio verde di cui per anni è andata fiera. Ancora oggi sono in pochi a conoscere la storia di quella fontana. Eppure è un’opera d’arte e memoria del nostro dopoguerra.
La fontana della stazione simbolo di rinascita
Nel 1954, in occasione del primo decennale della distruzione di Cassino, nasce l’idea di una fontana. Si tratta di un’opera d’arte in previsione di grandi celebrazioni e della visita del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Così Cassino cerca un monumento come simbolo della sua rinascita. Soprattutto, il sindaco Piercarlo Restagno mette gli occhi su un deposito della stazione Tiburtina di Roma. Proprio nella stazione della capitale vede alcuni manufatti di pietra, ma anche elementi di fontane monumentali fatti prima della guerra. Tutti materiali pronti per essere spediti verso la Germania. Si tratta di un segno della collaborazione tra Mussolini e Hitler. Ma la guerra blocca tale operazione. Alla fine il sindaco ottiene parte di quel materiale. Così una squadra di operai del Comune, guidati da Antonio Vano, trasportano gli elementi lapidei per una fontana, quella, appunto, che tutti conosciamo.
Inizialmente la fontana deve essere posta avanti al palazzo del Comune. Ma, a causa di un ritardo, viene scaricata in altro luogo. Infine la collocazione nella stazione ferroviaria, in piazza Garibaldi, è in attesa di una sistemazione al centro della città. Invece, la monumentale fontana resta lì per quasi mezzo secolo.
Il progetto di riqualificazione urbanistica
Fino al 2001, la fontana attira tante famiglie in stazione. Soprattutto è uno spazio per i giochi pomeridiani dei bambini. Ma, pensando a una riqualificazione urbanistica della città, vengono spostati sia il carrarmato che la fontana. Si parla di un nuovo progetto per far posto ad un parcheggio interrato. Mentre il carro armato è posto presso il museo Historiale, la fontana viene rimontata al centro della rotatoria presso l’imbocco dello svincolo della superstrada Cassino-Formia. Così l’area della stazione è disponibile per il nuovo progetto. Ma in realtà, parlando di riqualificazione urbana, esistono diverse segnalazioni di residenti che reclamano una migliore sistemazione di quel loro spazio vitale. Inoltre è ridotto il numero di spazi verdi in città e di parcheggi senza nessuna manutenzione.
Anche se esistono spazi opportuni nel centro urbano dove trasferire la fontana, l’opera resta in disparte. D’altra parte questa è un’opera che nasce per rappresentare la rinascita della città dopo la distruzione della guerra. In realtà oggi può essere una bella occasione per riqualificare l’area urbana di una Cassino sempre più moderna. Una città che ha bisogno di riqualificazione e di più aree per vivere il centro urbano. Infine è bene recuperare le opere d’arte che raccontano del dopoguerra. Un modo per recuperare il centro urbano con nuovi spazi della nostra memoria.
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