Il santuario di Canneto, conosciuto anche come basilica pontificia minore di Maria Santissima di Canneto è un importante luogo di culto. Si trova nel territorio di Settefrati, all’interno del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in provincia di Frosinone. Nelle vicinanze si trova la sorgente del fiume Melfa, un affluente del Liri. Il santuario è meta di un pellegrinaggio dalle antiche origini. Un pellegrinaggio particolarmente intenso tra il 20 e il 22 agosto.
Storia del Santuario di Canneto
A Canneto il Santuario sorge su una montagna del preappennino ad Est della Valle di Comino. Le sue origini, secondo la tradizione, risalgono al 293 a.C.. Ugualmente l’edificio conserva ancora testimonianze delle epoche precedenti. Anche se non sono molte, tra queste c’è l’ingresso dell’edificio che risale agli anni venti dell’Ottocento. Invece il resto del santuario è moderno perché rifatto negli anni settanta del Novecento. Mentre notevoli sono le polemiche nate a causa di una linea architettonica e sull’effetto devastante che ha sul paesaggio. Altri interventi sono invece stati effettuati nell’ultimo dopoguerra. Inoltre, nel piano sotterraneo del santuario vengono conservati ancora pochi elementi architettonici. In particolare il vecchio portale di ingresso. Un reperto che arriva dal 1857. Si parla di un lavoro voluto dal re Ferdinando II di Borbone. Infine troviamo anche una discreta collezione di ex voto lasciata dai fedeli nel corso degli anni.
La leggenda della Madonna di Canneto
Il Santuario di Canneto è legato anche a una leggenda. Secondo la tradizione la Madonna di Canneto è apparsa a una pastorella di nome Silvana. Mentre la giovane è intenta a custodire il suo gregge vede comparire davanti a se una bianca Signora. La donna raggiante di luce e celestiale bellezza si trova d’avanti alla pastorella. A quella visione la povera Silvana in un primo momento resta stupefatta e tremante. La Madonna, dopo averla rassicurata fa un miracolo. Tocca lievemente con le dita la rupe dalla quale inizia ad uscire acqua limpidissima e fresca. Secondo la tradizione l’acqua è quella che forma il fiume Melfa. Dopo quel prodigio la pastorella inizia a compiere la sua missione. I primi ad accorrere sul posto hanno trovato dell’acqua mai vista prima e in mezzo alle rocce una statua di legno. La statua, secondo Silvana, raffigura l’immagine della Madonna da lei vista.
Il pellegrinaggio al Santuario di Canneto
Molto sentito è il pellegrinaggio dedicato alla Madonna di Canneto. Si tratta di un percorso caratteristico lungo 40 km. Il cammino dei fedeli inizia a Roccasecca e richiede tre giorni. Secondo la tradizione la prima sosta per la notte è ad Atina, mentre la seconda a Picinisco. Il corteo si riunisce il 18 agosto con tutti i fedeli in processione dietro la statua della Madonna di Canneto. Si tratta di una Madonna nera con bambino intagliata nel tiglio. Il pellegrinaggio termina il 22 di agosto. I fedeli costituiscono delle compagnie segnate da uno stendardo. Gli stendardi rappresentano i vari paesi del Lazio, della Campania, dell’Abruzzo e del Molise. Per la notte vengono organizzate delle tendopoli e si passa il tempo tra canti e momenti di silenzio. Tipici sono anche i falò che illuminano la notte di questo lembo del Parco Nazionale d’Abruzzo.