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CHIESE ITINERARI

Eremo di San Michele Arcangelo immerso nella natura

Eremo di san michele - Eremo ideale

Eremo di San Michele, un luogo pregno di significato, dove si respira spiritualità. L’eremo si raggiunge percorrendo un piccolo sentiero immerso nel bosco sul Monte Scalambra. Il luogo sacro è di fatto scavato nella viva roccia. Il chiostro benedettino, dedicato a San Michele Arcangelo risale al 600. Esiste un mistero intorno l’Eremo di San Michele, il santuario dedicato a San Michele Arcangelo, fondato da San Benedetto.

eremo di san michele - foto di SErrone
Serrone – fonte foto – Wikipedia – pietro scerrato – CC BY 3.0

La tradizione narra che, mentre il santo si trovava sotto il dirupo raccolto in preghiera, tre corvi gli indicarono la strada del suo cammino. Egli doveva andare da Subiaco a Monte Cassino. La leggenda vuole che è lì che il Santo sconfisse il diavolo, facendolo cadere dalla rupe. Ancora oggi è visibile l’impronta sulla roccia del diavolo sconfitto. A Vico nel Lazio, alle pendici del Monte Rotonaria, l’impronta misteriosa è da attribuirsi a un dinosauro risalente a 200 milioni di anni fa.

Eremo di San Michele

L’eremo è su un impervio costone fatto di rocce, addossato sul fianco del Monte Scalambra, a circa 1100 mt. d’altezza. Secondo la storia frammista a leggenda, che sopravvive tra le fronde della fitta boscaglia, lì giunse San Benedetto, fondatore dell’eremo. Il santo avrebbe soggiornato in questi luoghi incontaminati, per ritirarsi in meditazione e contemplazione. Secondo la storia, il santo umbro sarebbe rimasto a lungo sotto il costone roccioso che sovrasta oggi l’eremo.

Eremo di San michele - Corvi simbolici del santo

Restò in compagnia di tre corvi che gli avevano indicato l’impervio cammino. Ancora oggi è visibile nella roccia l’impronta impressa, che secondo la leggenda apparterrebbe a San Benedetto. Profonda è anche l’impronta benedettina in tutta la Ciociaria, basti pensare all’Abbazia di Montecassino, oppure all’antica chiesa di San Benedetto di Frosinone. Al riguardo, bisogna considerare che nel X secolo il territorio circostante l’eremo sul monte Scalambra, era sotto l’egida dei Benedettini di Subiaco.

Eremo di San Michele sul monte Scalambra

Per volontà dei monaci stessi, per combattere il maligno, venne introdotto il culto di S. Michele Arcangelo. Soltanto in epoca successiva, l’eremo fu dedicato al Santo Patrono di Serrone, appunto San Michele Arcangelo. In seguito, nel 1758 nell’eremo si operò un restauro. Per chi non teme le scalate, il luogo sacro è un’ottima area di sosta seguendo i sentieri, scalando quindi a piedi lo Scalambra. Dal paese infatti, in circa due ore, si può arrivare in cima. L’eremo si può visitare su richiesta, restando certamente sorpresi dall’incanto di questo luogo che sembra quasi un dono germogliato dalla roccia. Si può partire dall’ex stazione di Paliano, dove c’è un bar e un parcheggio. Da lì si può intraprendere la pista ciclabile, e al km 5,2 s’incontra una fontana. Lentamente la strada diventa salita per circa un kilometro, che arriva anche al 25% di pendenza.

Serrone

Terminata la salita s’incontra il bel paese di Serrone, e continuando salendo fino al km 10, la salita cala al 15%. Giunti al 12,5 km ci si assesta ad una pendenza del 18% fino a giungere in vetta. Si arriva sul monte Redentore a 1400 mt, da cui si gode silenzio e un fantastico panorama. Arrivati al km 15,9 si prende il ripido sentiero per l’eremo di San Michele. Volendo c’è un custode volontario per via di un voto al santo, che fa anche da cicerone. Tanti scalatori hanno raccontato d’aver ascoltato storie, aneddoti e curiosità legati al posto. E’ davvero emozionante varcare la minuscola porticina dell’eremo che però è aperto due volte l’anno, il 29 settembre e l’8 maggio. Tuttavia, anche se chiuso, vale la pena anche visitarlo dall’esterno, magari organizzando un pic-nic sul prato e godere di un panorama unico, l’ideale per chi ama la natura incontaminata.

Eremo di San Michele Arcangelo immerso nella natura ultima modifica: 2020-02-21T09:00:00+01:00 da simona aiuti

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