Secondo la classifica Censis 2021 l’Università degli studi di Cassino e del Sud Lazio sale sul podio come terza in Italia tra i piccoli atenei. Si tratta di una bella soddisfazione per la nostra città. Cassino è dietro solo Camerino e Macerata. Si parla di una nuova crescita che porta l’università cassinate ai livelli del 2017. Una sorpresa, nonostante il Covid. La ripartenza è positiva da subito. Così, il sistema universitario nazionale, dallo scorso anno, dopo lo scoppio della pandemia, riorganizza le attività e rimodula la didattica, e contrasta con successo l’onda d’urto dell’emergenza sanitaria.
La classifica del Censis premia il lavoro a sostegno del nostro territorio
Per Cassino questo significa che nel complesso la sua università rafforza la propria attrattività nei confronti dei giovani neodiplomati, che, in questo momento stanno concludendo la loro istruzione secondaria. Infatti, sempre più ragazze e ragazzi decidono di proseguire il proprio percorso di studi dopo le superiori. Mentre, solo un anno fa, il rischio era quello di una contrazione delle nuove iscrizioni. Ma, forse proprio grazie alle misure previste dal decreto Rilancio del 2020 è il motivo di questo successo. Infatti, arrivano aiuti tra cui gli stanziamenti addizionali per il diritto allo studio e la riduzione delle tasse per gli universitari con Isee più basso. Dunque, quello di Cassino è uno degli atenei che migliora nettamente rispetto al primo anno post Covid.
Ovviamente parliamo di un’analisi del Censis che divide le università in fasce mega, grandi, medie e piccole. Tutto dipende dal numero di studenti, mentre in ognuna di queste classifiche vengono considerati sei fattori. Si parla dei servizi di:
- borse di studio,
- infrastrutture,
- comunicazioni,
- internazionalizzazione,
- occupabilità.
Semplicemente bisogna lavorare per ottenere un buon punteggio in ognuno dei punti indicati. Nel nostro caso, abbiamo migliorato dei punteggi che, negli ultimi anni, hanno visto i nostri corsi di laurea e il nostro territorio presentare delle carenze.
Il successo arriva nell’anno della ripartenza
Eppure, l’Università di Cassino partiva da un sesto posto nella precedente classifica. Ma il fatto che i risultati sono buoni indica che stiamo anche investendo bene. Buono è anche il confronto con le altre università nazionali. L’Università di Cassino è inserita nella classifica dei piccoli atenei, e in un anno fa un salto in avanti di ben tre posizioni. Fino al terzo posto. Così migliorano tutti i parametri. D’altra parte, il vero calo viene registrato, nell’anno della pandemia, proprio sul versante dell’occupabilità. Si parla di un successo per il quale, il rettore Betta non nasconde l’emozione e il piacere per i risultati che arrivano in un periodo molto delicato a livello nazionale e locale. L’università di Cassino cresce per quanto riguarda la comunicazione e l’internazionalizzazione, due settori su cui stiamo investendo molto.
Ma, in ogni caso, le classifiche vanno prese sempre con le pinze, anche quando sorridono come nel nostro caso. Se il nostro territorio sta avendo delle belle soddisfazioni, a livello nazionale, altri atenei, tra i mega atenei statali, ha soddisfazione l’Università di Bologna, prima e inseguita come gli scorsi anni dall’Università di Padova. Mentre, l’Università di Perugia resta al vertice della classifica Censis dei grandi atenei statali. Allo stesso modo, l’Università di Trento continua a guidare la classifica dei medi atenei statali italiani. La speciale classifica dei Politecnici, vede alla guida, anche quest’anno, Milano. Segue, al secondo posto lo Iuav di Venezia e al terzo il Politecnico di Torino. Mentre chiude la classifica, il Politecnico di Bari.