Secondo la classifica Censis 2024 l’università di Cassino e del Lazio Meridionale tiene il passo degli atenei italiani. La nostra università resta nelle primissime posizioni della sua categoria. Si tratta di un’articolata analisi che il Censis fa nei riguardi dei sistemi universitari. Gli atenei, statali e non statali, vengono divisi in categorie omogenee per dimensioni. Tra le categorie in valutazione abbiamo: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.
La classifica del Censis 2024 sorride all’Unicas, che potrebbe puntare più sul territorio
Anche quest’anno il Censis rende disponibili le classifiche delle università italiane. Certamente questo è un appuntamento annuale importante,perché fa da supporto all’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. L’Unicas rientra nella classifica Censis 2024 per i piccoli atenei statali, che hanno fino a 10.000 iscritti. Qui troviamo l’Università di Camerino ancora al primo posto, con un punteggio complessivo pari a 98,8. Mentre, segue l’Università della Tuscia, con il punteggio di 88,5. Sempre salde in terza e quarta posizione l’Università di Macerata (86,7) e la nostra Università di Cassino (86,0). Fuori dal podio, ma davanti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria che sorpassa Sannio. Resta in settima posizione l’Università di Teramo. Chiudono in penultima e ultima posizione l’Università della Basilicata e l’Università L’Orientale di Napoli.
Però dobbiamo anche ricordare che fino allo scorso anno, quella di Napoli, si trovava nel gruppo dei medi atenei statali. Forse, un modo per migliorare la posizione di Unicas in classifica c’è. A dirlo è Lello Valente, il quale fa notare in un suo articolo come l’Università sia sganciata dal contesto territoriale. Invece di chiudere il corso di laurea magistrale in archeologia, forse potrebbe avere un senso investire per avere più iscritti. Certamente, Valente parla di una scelta che va coniugata con il territorio, legando il Comune con la Regione Lazio e con la Sovrintendenza dei Beni Culturali, presente a Cassino. Anche perché, attualmente, lo stesso Ministero dei Beni Culturali insieme al Ministero del Turismo sono alla ricerca di siti archeologici alternativi a Roma. Dunque, l’Unicas può investire sul territorio attraverso corsi di laurea che poi creano posti di lavoro,