Il Carnevale porta festeggiamenti nel cassinate. Infatti la città di Cassino è in gran fermento. Inizia l’ultimo periodo di festeggiamenti prima della Quaresima. Al carnevale sono invitati tutti i Comuni che fanno parte della Terra di San Benedetto. Tra maschere, spettacoli e storia, a Cassino si vive la città con gioia.
Carnevale a Cassino e maschere della tradizione
Iniziamo il periodo di Carnevale che a Cassino è anche un periodo ricco di iniziative. In primo luogo si è voluto realizzare un pomeriggio culturale, molto bello, dove si è parlato delle maschere di Carnevale. Infatti la tradizione delle maschere di Carnevale è molto sentita nel nostro territorio. Inoltre è bello poter contribuire alla candidatura della maschera di Pulcinella alla lista Unesco dei beni immateriali. A Cassino, la maschera tradizionale è Bailardo. Però Pulcinella è la maschera simbolo del Sud Lazio, oltre che di Napoli. Allo stesso modo, tutto il mondo lega l’Italia alla maschera di Pulcinella.
Intanto la città è desiderosa di vivere i giorni di Carnevale come un evento di grande spessore diverso dal solito. Il Comune ha anche organizzato un convegno nel quale c’è stato l’intervento dell’antropologo Domenico Scafoglio dell’Università di Salerno e presidente del comitato pro Pulcinella. Al tavolo dei relatori anche diversi sindaci del territorio. Da Enzo Salera, sindaco di Cassino a quello di di Colfelice, Bernando Donfrancesco e Luca Branco di Capua.
Carnevale a Cassino e Bailardo
Pietro Bailardo è un personaggio leggendario e maschera popolare legata alla tradizione di Cassino. Si tratta di un brigante e capitano di ventura. Esistono tante storie che riguardano la sua figura. Allo stesso modo sono narrazioni diffuse nella tradizione orale di Cassino e di paesi limitrofi nel Sud Lazio. Le storie descrivono Bailardo come il più potente dei maghi. Egli venne istruito alla magia dal Libro del comando. Parliamo di un antico formulario di magia bianca e nera che si dice venne scritto ai tempi di Virgilio. Anche se c’è addirittura chi dice che il libro sia stato scritto da Virgilio stesso.
Secondo un’antica leggenda campana, dopo la fine della guerra, Bailardo arriva nelle nostre zone dopo aver lasciato la Francia e crea relazioni con donne che diventano sue amanti. Dunque gli uomini, intenti a riappropriarsi delle loro donne vanno in cerca di Bailardo. Infine, fallita la cattura il vero Bailardo, costruirono un fantoccio. Gli uomini bruciano il fantoccio e poi girano per il paese gridando la morte del seduttore francese. La tradizione si rinnova in ogni carnevale, quando gli uomini si ubriacano e le donne piangono la morte del fantoccio. Il Bailardo è stato la maschera più tipica in Campania finché fino alla fine del XVI secolo, poi sostituita da Pulcinella. Nel Lazio meridionale invece, la tradizione è ancora viva. Infatti resta tutt’oggi come maschera carnevalesca a Cassino e nel suo circondario.
Maschere e carri allegorici
Carnevale vuol dire anche sfilate di carri allegorici. Nei giorni della festa si snodano nelle vie e nelle piazze dei paesi della Ciociaria carri sovrastati da figure in cartapesta che rappresentano in maniera ironica personaggi di attualità o temi di vario tipo. A Cassino l’ultimo giorno di Carnevale la città si anima accompagnata da antiche tradizioni, maschere, musiche e danze. Allo stesso modo si celebra la fine della festa con sfilate che attraversano il centro della città. C’è da dire anche che le sfilate dei carri allegorici più importanti sono invece quelle del Carnevale di Pontecorvo, Sora, Veroli e a Frosinone. Anche se in tono minore, a Cassino non mancano le maschere dei più piccoli che girano per la città con il tradizionale lancio dei coriandoli.
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