L'area archeologica di Casinum e la sua eredità romana

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MONUMENTI STORIA

L’area archeologica di Casinum

Area archeologica di Casinum

La vicinanza dell’antica Roma ha influito in maniera significativa nella storia dell’insediamento che ora corrisponde a Cassino. Nell’area archeologica di Casinum, infatti, sono ancora oggi ben visibili dei monumenti della città romana. La città si trovava lungo la via Latina ed ancora oggi un tratto della strada è pavimentata in basoli di calcare.

L’anfiteatro e il mausoleo

I monumenti dell’area archeologica di Casinum rappresentano un importante lascito, come detto, della cultura romana. L’accesso alla città avveniva attraverso la Porta Romana, andata distrutta. L’uscita avveniva, invece, avveniva attraverso la Porta Campana, precedente al 57 d.C., come rivela un’epigrafe che colloca in quell’anno proprio il suo primo restauro. Di grande interesse è l’anfiteatro, che trova a ridosso della mura, probabilmente perché questa zona si trovava nella proprietà della nobile matrona che si crede lo abbia finanziato: Ummidia Quadratilla. Questo dato risulta però incerto, poiché sarebbe più veritiera una collocazione ascrivibile all’età giulio-claudia. La struttura aveva una capienza di oltre quattromila spettatori, che si accomodavano su dodici gradinate. Di piante ellittica, si estende per 85 metri in lunghezza e 69 in larghezza ed è alto diciotto metri nel punto massimo. Per realizzarlo i costruttori hanno usato la tecnica dell’opus reticulatum.

area archeologica di Casinum - il Mausoleo di Cassino

Il Mausoleo di Ummidia Quadratilla. Fonte: Italiavirtualtour.it

Il mausoleo fu invece costruito sicuramente la matrona cassinate Ummidia Quadratilla, intorno alla metà del I secolo d.C.. La tomba è disposta su due livelli: il piano superiore è quasi del tutto perduto, ad eccezione del tamburo ottagonale. Il livello inferiore corrisponde allo spazio tombale vero e proprio. Alla fine del XI secolo venne trasformato in un edificio di culto cristiano, la chiesa San Nicola da Teodebaldo, ristrutturato e dedicato al Crocifisso nel Seicento dall’abate Diodato. L’edificio fu restaurato e riportato allo stato originario dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che lo avevano tragicamente danneggiato.

Il teatro e il Ninfeo Ponari

A scavare il teatro romano fu Gianfilippo Carettoni nel XVIII secolo. All’archeologo è intitolato il museo che si trova nell’area archeologica di Casinum e che contiene i reperti recuperati durante gli scavi. La datazione del teatro è collocabile in età augustea, con una cavea divisa in due settori. La scena aveva pianta rettangolare, con tre ingressi sul retro, che permettevano l’entrata e l’uscita degli attori. La sua storia è stata particolarmente travagliata, a causa dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Nel 1956 si avviò la prima operazione di restauro, consistente in vere e proprie ricostruzioni in stile di alcune zone della struttura. Altri interventi, maggiormente conservativi, si attuarono grazie al lavoro dell’architetto Silvano Tanzilli nel 2000 e nel 2001.

Area archeologica di Casinum - scorcio del teatro romano

Scorcio del teatro romano. Fonte: Italiavirtualtour.it

L’ultima struttura risalente all’età romana riscontrabile nell’area archeologica di Casinum è il Ninfeo Ponari, costruito nel I secolo a.C. Di pianta rettangolare, è coperto da una volta a botte a sesto ribassato ed è chiuso su tre lati. Le decorazioni del ninfeo possono essere divise in due fasi. La prima, a mosaico rustico, mentre la seconda, risalente al II secolo d.C., consiste in affreschi su intonaco dipinto. La raffinatezza delle decorazioni testimoniano la presenza di maestranze di buon livello, regalando ai posteri un gioiello ancora oggi tutto da ammirare.

L’area archeologica di Casinum ultima modifica: 2019-03-01T10:30:18+01:00 da Luigi Bove

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