Riccardo di San Germano, il cassinate amico di Federico II - itCassino

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PERSONAGGI STORIA

Riccardo di San Germano, il cassinate amico di Federico II

Riccardo di San Germano - miniatura di un Cronista medievale

Se siamo a conoscenza di tanti particolari del Regno delle due Sicilie del XIII secolo è soprattutto grazie al cronista cassinate Riccardo di San Germano. Uomo di fiducia di Federico II, egli scrisse una Chronica che descrive gli accadimenti avvenuti sulla penisola e, in particolare, nel regno, dal 1189 al 1243.

Figura centrale nella corte imperiale

Sono poche le informazioni che abbiamo riguardo alla biografia di Riccardo di San Germano. Ciò di cui siamo a conoscenza è la sua professione, quella di notaio, che egli svolse nella nativa San Germano (l’attuale Cassino) e presso il monastero di Montecassino dal 1186 al 1232. La sua estrazione sociale non era nobile, ma la possibilità di pagare gli studi lo colloca in una famiglia sicuramente non povera. Nel dicembre del 1220, assieme al fratello Giovanni, anch’egli magister e notarius, entrò nella corte di Federico II, appena incoronato imperatore. Mentre Giovanni lavorò nella cancelleria centrale, Riccardo ebbe un importante ruolo nell’amministrazione finanziaria. L’imperatore lo tiene presente per vari incarichi di fiducia e responsabilità, attestandone il ruolo significativo nella sua corte.

Riccardo di San Germano - Abbazia Di Montecassino

L’abbazia di Montecassino, dove Riccardo di San Germano svolgeva parte del suo lavoro. Fonte: Teleuniverso

Dai documenti sappiamo che il cronista fu colpito da una grave malattia nel 1242. I segni dell’infermità sono ben visibili nei suoi manoscritti che, negli ultimi anni della sua vita, presentano una scrittura pesante e dal tratto poco lineare. Riccardo ricondusse la sua malattia ad una punizione divina per aver concepito sua figlia con una donna con cui non era sposato. Così, poco prima di morire, convolò a nozze con la suddetta. La fine della sua Chronica nell’anno 1243 suggerisce di collocare la sua morte ad una data molto prossima a quell’anno.

Le due redazioni della Chronica

Alla mano di Riccardo di San Germano si deve, come detto, l’opera della Chronica. Quest’opera è giunta fino a noi in due redazioni. La Chronica prior, più breve, racconta gli avvenimenti storici che vanno dal 1216, anno della visita di papa Onorio III a Montecassino, al 1227. La narrazione segue lo stile annalistico, tenendo presente, cioè, l’ordine cronologico nel racconto. La seconda opera, la Chronica maiora, copre un periodo molto più lungo, che va dal 1189 al 1243, interrotta, verosimilmente, dal peggioramento della sua malattia e dalla morte.

Riccardo di San Germano - ritratto di Federico Ii

Una raffigurazione dell’epoca di Federico II. Fonte: Terre di Campania

Il racconto è facilitato dalla vicinanza di Riccardo a Federico II. L’inizio delle Chronica, infatti, comincia con la morte del re Guglielmo II di Sicilia, che legittimò l’eredità al trono di Federico II, suo cugino. Essere all’interno della corte sveva ha reso, come detto, l’opera di Riccardo di San Germano particolarmente attendibile e accreditata. Nonostante una posizione chiaramente filosveva, comunque, la narrazione non è assolutamente di parte e risulta essere sempre imparziale. Il lascito del cronista rappresenta, ovviamente, un punto fondamentale per ricostruire la storia della penisola e, soprattutto, del Sud Italia medievale. Il suo lavoro, inoltre, è fondamentale per ricostruire la figura di Federico II, descritto come un sovrano saggio, giusto e molto colto. Descrizione eseguita sempre con la massima obiettività possibile, elemento che contraddistingue tutta l’opera del cassinate.

Riccardo di San Germano, il cassinate amico di Federico II ultima modifica: 2019-05-17T09:00:01+02:00 da Luigi Bove

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