Capita alle volte di essere assorti in sentieri sconosciuti. Di provare anche delusione per non essere su percorsi in mainstream. Poi passo dopo passo, borgo dopo borgo si inizia a cambiare idea. Un po’ come accade per il cammino benedettino: il percorso per Cassino. Andiamo a curiosare qualche dettaglio in più.
Il cammino benedettino: curiosità dal versante umbro
Il cammino chiamato “benedettino” è lungo 300 km. Inizia da Norcia e termina a Cassino. Ripercorre la tappa di nascita e quella di morte del santo ed i sentieri che percorse per raggiungere Montecassino. Il Punto di partenza è la Basilica di San Benedetto a Norcia. Oggi la troviamo semi distrutta per il terremoto del 2016. Questa venne edificata nel centro del paese, proprio dove si trovava la casa natale del Santo. Il comune permette una improvvisa immersione nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, attraverso boschi secolari e le “Gole dell’Infernaccio”. Queste ultime sono il risultato dell’erosione delle rocce per via dei corsi d’acqua. Non mancano a Norcia anche spunti culinari come prosciutti tipici. A Cascia è possibile fermarsi nella frazione di Roccaporena per visitare la casa di Santa Rita. Proseguendo poi troviamo il comune più alto dell’Umbria, Monteleone di Spoleto, posizionato a 978 metri sul livello del mare.
Alcune tappe e curiosità del cammino
Il cammino di Benedetto attraversa due regioni e quattro province. Incontra 56 comuni e quattro parchi importanti. Sono presenti sul percorso almeno quarantadue beni culturali. Dato che può incoraggiare i curiosi. Tra le province di Perugia, Rieti, Roma e Frosinone lo spettacolo è assicurato ed è possibile godere della vista di piccoli borghi meno conosciuti. Non per questo meno suggestionanti o meno prestanti alla spiritualità. Dall’ingresso nel Lazio il primo paese che si incontra è Leonessa. Superata la Piana di Rieti si sale di quota, raggiungendo Rocca Sinibalda. Dopo pochi chilometri si entra nella Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, nel comune di Castel di Tora. È considerato tra i borghi più belli d’Italia. Attraversando poi ancora un parco c’è Vicovaro e gli eremi di San Benedetto. Qui si salvò da un tentativo di avvelenamento da parte di un gruppo di monaci ostili ai suoi insegnamenti.
Il cammino benedettino: gli ultimi sforzi
Siamo dunque arrivati nei pressi di Fiuggi. Da qui si sale dai monti Ernici per superare Collepardo, dove si trova la Certosa di Trisulti. Questa fu consacrata nel 1212 ed ospita una farmacia immutata del XVIII secolo. Sono conservati anche i rimedi dei monaci del tempo. E poi, eccoci. Fin qua dovremmo avere assaporato luoghi, cibo e spirito. Visitato parchi, colline, monti e borghi. Assaporato storia. Averla toccata proprio con mano grazie anche alle tradizioni che offre il percorso. Perché da qui in poi si prosegue infine verso l’ultima tappa: l’abbazia di Montecassino. Qua il santo fondò il monastero e scrisse la sua regola nel 540. Nell’ abbazia fu sepolto accanto alla monaca Santa Scolastica. Ad oggi sono migliaia i pellegrini, i viandanti, i turisti o i curiosi che vengono a visitare Montecassino. Pensate che bello arrivare su dopo il cammino. Dopo aver scoperto un’Italia in più.
Gracias por la info.