Easy rider è il road movie per eccellenza. Uno dei film simbolo della New Hollywood, ma anche uno dei capisaldi della contro-cultura di fine anni ’60. Easy Rider è uno dei capolavori della storia del cinema per motivi che travalicano il valore artistico ed è diventato un cult per intere generazioni. Uscito nel 1969, scritto e diretto da Dennis Hopper, Peter Fonda e Terry Southern. Con Easy rider inizia una nuova fase del cinema a stelle e strisce caratterizzata da un’innovazione e una sperimentazione senza precedenti . Il film su due motociclisti in fuga verso la libertà descrive la cultura hippie, inoltre per molti è il manifesto del cinema degli anni Sessanta: un cinema che non risulta più ai passo coi tempi e che, da questo momento, subisce una vera e propria rivoluzione.
Easy rider: la trama
Il film racconta le vicende di Wyatt “Capitan America” (Peter Fonda) e Billy (Dennis Hopper). Dopo aver portato in Messico un carico di cocaina, comprano due motociclette e decidono di attraversare gli Usa dalla California alla Florida. Il viaggio è segnato da incontri particolari, come quello con un hippie, o quello in cella, dopo un arresto, con un avvocato alcolista, George Hanson (interpretato da Jack Nicholson), che riesce a farli uscire di prigione. A New Orleans i due protagonisti insieme a due ragazze, in una famosissima scena si dividono un acido e ne provano gli effetti spiacevoli. . La simbolica scena finale mostra la moto di Capitan America che prende fuoco accanto al corpo senza vita di Wyatt. Una conclusione cupa che è interpretata come la fine del sogno hippie.
Easy rider: la colonna sonora
Di grande spessore è la colonna sonora del film, anch’essa entrata nell’Olimpo della cinematografia mondiale e non solo. Si teorizza che Dennis Hopper non avesse preventivato una vera e propria colonna sonora del film, ma avrebbe inserito i suoi brani preferiti trasmessi alla radio in quel periodo, di certo un periodo prolifico per la musica quello degli anni 60′.Il film racchiude brani come “Born to Be Wild” degli Steppenwolf, “The Weight” di The band e If 6 Was 9 di Jimi Hendrix. Chiaramente il genere non poteva non essere quello rock, musica importante per il periodo, simbolo di una generazione che stava cambiando e che stava lottando per affermare i propri diritti.
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