Arpino capitale italiana della cultura 2021. Questo è il pensiero e l’idea che può diventare una pubblicità per far crescere il nostro territorio. Sono infatti 44 le città italiane che al momento candidate insieme ad Arpino. D’altra parte, chi si aggiudicherà il titolo sarà l’erede di Palermo e Parma. Ugualmente sono previsti finanziamenti per un milione di euro per progetti da realizzare sul territorio. Ma a contenderci il titolo ci sono anche Genova, L’Aquila, Tropea e Cerveteri.
Capitale della cultura 2021 in ricordo del grande Cicerone
Arpino è una piccola realtà in provincia di Frosinone, circondato da boschi e oliveti. Infatti si tratta di una realtà con appena 7150 abitanti, immerso nella Valle del Liri. Allo stesso tempo Arpino è anche uno dei due centri del Lazio candidati per il titolo di Capitale italiana della cultura 2021. D’altronde, il fatto di essere un Comune piccolo non ridimensiona la sua importanza a livello culturale. Infatti qui abbiamo tanta cultura e tante tradizioni. Anche se la concorrenza è agguerrita il popolo di Cicerone saprà farsi onore. Ugualmente il sindaco Renato Rea assicura che Arpino è competitivo per questo progetto. Ed è difficile dargli torto. Arpino, Che è un antico centro di origini volsche, ha infatti una storia che la vede come città che ha dato i natali al console romano Gaio Mario. Ma anche al maestro di eloquenza Marco Tullio Cicerone.
Infatti Cicerone spesso nelle sue opere cita il suo paese d’origine. Allo stesso modo Arpino è legata alla figura di Cicerone al quale sono stati dedicati il Liceo Ginnasio Tulliano e il Convitto Nazionale Tulliano. Inoltre al console romano è dedicato il corso principale e la torre medievale dell’acropoli. Ugualmente, secondo la tradizione, qui vi era una sua casa, vicino al cosiddetto Muro Cicero. Proprio a Cicerone è dedicato il Certamen Ciceronianum Arpinas, cioè una gara di traduzione delle sue opere.
Perché Arpino capitale della cultura italiana 2021?
Ma Arpino non è solo storia romana. Infatti le sue mura fortificate sono un segno di un lavoro di difesa del territorio eccezionale. Esse risalgono all’alto Medioevo e sono una difesa contro i barbari. Allo stesso modo queste mura furono una valida protezione per il paese anche sotto diversi domini. Infatti Arpino fu dominato dai Normanni, poi dagli Svevi e dal Papa. Infine il paese venne distrutto prima da Federico II e poi da Corrado IV. Successivamente diventa parte del Regno di Napoli e conserva all’interno delle mura un arco a sesto acuto. Si parla di un’opera unica nel suo genere in tutta l’area mediterranea.
Se Arpino si aggiudicherà il titolo otterrà fondi economici per realizzare progetti che sono in cantiere. D’altra parte sono tante le opere che si potrebbero realizzare sostiene il sindaco. Ma al momento c’è solo la speranza di riuscire nell’impresa. Diventando capitale della cultura il piccolo paese in provincia di Frosinone spera in un aumento della propria popolarità. Infatti, si ritroverebbe per un anno alla ribalta nazionale e internazionale. Ma sarebbe anche una forma di riscatto per lo stesso Cicerone, brutalmente assassinato a pochi chilometri di distanza da qui.
Un anno di importanti ricorrenze
Infine è importante ricordare come quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario del Certamen. Infatti, proprio per questo motivo ad Arpino a maggio arriveranno studenti da 17 Paesi. Allo stesso tempo, ricorre anche il cinquantesimo anniversario del Gonfalone. Si tratta cioè di una manifestazione folkloristica tra le più importanti del Lazio. Anche questo, oltre ad altre iniziative in programma, ha spinto a presentare la candidatura di Arpino 2021.